Non è vero che il cliente ha sempre ragione, ma di certo ha sempre un bisogno (o più di uno).
Questo percorso di 40 scene tratte da film è stato appositamente studiato per supportare le figure professionali a diretto contatto con i clienti o i fruitori di un servizio, in modo da sviluppare un’attitudine che va oltre la customer satisfaction e che noi chiamiamo “Customer Excellence”. Il tutto si poggia sulla capacità di individuare e/o anticipare i bisogni dei clienti e rispondere ad essi in modo creativo, empatico e memorabile.
ECCO IL PROGRAMMA:
Le prime 5 scene stimolano una riflessione sull’approccio
e atteggiamento mentale nel contatto e nella comunicazione efficace con il
cliente, invitando a ragionare sulla propria missione nel proprio ruolo e sulla
capacità di espletarla in maniera proattiva.
Le successive 5 scene (6-10) affrontano i temi della capacità di accogliere, ascoltare e mostrare empatia, come elementi chiave per l’instaurazione di un rapporto proficuo con il cliente. Chi ben comincia…
Le scene dalla 11 alla 18 entrano nel core della
Customer Excellence aiutando a sviluppare la giusta attitudine fatta non solo
di ascolto ed empatia, ma soprattutto di comunicazione efficace, flessibilità e
capacità di mettersi in discussione.
Le successive 8 scene (19-26) sottolineano
l’importanza delle procedure, ma anche della flessibilità verso di esse. Le
regole esistono per tutelare l’azienda e per rendere il lavoro più agile e
standardizzato, senza dimenticare che lo scopo ultimo è avere clienti
soddisfatti che inneschino un proficuo processo di referral.
Le scene dalla 27 alla 32 sono focalizzate sulla
gestione dei clienti difficili e dei reclami, ovvero su quei momenti che
mettono alla prova i nervi e la gestione delle emozioni dei collaboratori,
aiutandoli a trasformare i momenti critici in momenti di fidelizzazione. I
clienti nella maggior parte dei casi non pretendono la perfezione, ma
semplicemente che risolviamo i problemi quando si verificano. Se siamo in grado
di fare questo si innescano una fortissima complicità e un legame duraturo.
Le ultime 8 scene (33-40) entrano nel merito dei
bisogni dei clienti della capacità di prevederli e anticiparli così come della
necessità di sollecitare ed interpretare il feedback in un’ottica di
miglioramento costante, così come previsto anche dalla metodologia kai-zen.
Grazie al metodo Filmanager gli iscritti avranno la percezione di esser seguiti nella risoluzione delle problematiche, ritrovandosi, col passare del tempo, più consapevoli e capaci di affrontare le sfide quotidiane.
In ottica di miglioramento la
disposizione delle scene, le riflessioni e le domande guida potrebbero subire
variazioni.
Ogni giorno, alla stessa ora, (con notifiche via mail e/o via sms) una scena di pochi minuti, accresce la consapevolezza del collaboratore e allena le sue competenze.
Filmanager lancia input di riflessione, multisensoriali, emozionali e costanti, in modo da innescare i cambiamenti desiderati in maniera spontanea.
Aristotele ha detto "noi siamo quello che facciamo ripetutamente, perciò l'eccellenza non è un'azione ma un'abitudine".
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